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Elementi di genetica

414894
Giuseppe Montalenti 50 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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Elementi di genetica

Vedremo in seguito che la legge dell’indipendenza ha una limitazione molto importante, che è stata adeguatamente interpretata, e ha consentito un

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Quasi tutti i geni, che sono stati accuratamente studiati, sono pleiotropi, ed è assai probabile che tutti lo siano, tanto che non vale forse la pena

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È quindi, in certo modo, un fenomeno analogo alla dominanza sol che si manifesta tra fattori appartenenti a coppie diverse, che influenzano lo stesso

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da parecchi fattori o geni diversi, che, combinando variamente le loro azioni singole, possono produrre diversi effetti fenotipici. Tutti i casi che

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S’è visto dunque, in questo capitolo, che molti geni hanno un’azione multipla, cioè influenzano parecchi caratteri (pleiotropia o polifenia); che

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Baur infatti trovò che un certo numero di semi (circa 1/4 della totalità) davano piantine non vitali, che tosto morivano. Poté salvarle innestandole

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l’uovo fecondato deve contenere anche quei caratteri che non dovranno estrinsecarsi nell’individuo nascituro, ma che rimarranno in lui latenti, per

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nei cromosomi che hanno forma di V l’allontanamento si inizia al vertice dell’ansa. È probabile che alcune fibre citoplasmatiche, che si formano

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Nelle Fanerogame Angiosperme, la pianta (radici, caule, foglie) è il diplofito, originatosi dalla unione dei due gameti, e che, divenuto adulto

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per lo più secondo il tipo materno. Ciò non deve sorprendere, dice I’Enriques, perché è l’uovo che si sviluppa, nel modo che gli è proprio

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Si può concludere dunque che l’ipotesi rende pienamente conto dei fatti, e il comportamento di questi caratteri «legati al sesso», che sarebbe

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Molti altri fattori che si comportano in modo analogo a quello «occhi bianchi» sono stati poi trovati dal Morgan e dai suoi collaboratori (Bridges

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Si sapeva però, dagli esperimenti che riferiremo nel paragrafo seguente, che i maschi privi di Y sono sterili, il che dimostra, per lo meno, una

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Non si può più concludere che vi sia repulsione o attrazione, perché, questa volta, sono proprio le combinazioni opposte a quelle dell’incrocio

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Per spiegare il fatto che i geni localizzati in uno stesso cromosoma non sono sempre indissolubilmente associati, ma possono sciogliere il legame e

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«La teoria afferma che i caratteri degli individui sono riferibili a elementi pari (geni) nel materiale germinale, che sono riuniti in un numero

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Sebbene si usi spesso parlare di «vita» e di «materia vivente» in senso astratto — per comodità di espressione e di sintesi — tutti sanno che ogni

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due omologhi che sono coniugati. Si ammetteva poi, benché non fosse dimostrato, che avvenisse una fusione dei due filamenti nei punti dove s

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Comunque è certo che, nonostante che varî autori, e soprattutto il Darlington, abbiano cercato di costruire una completa

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che avvengono invece nell’oogenesi. In altri animali si è visto che si possono riscontrare le seguenti possibilità:

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Ciò che più colpisce nella struttura dei cromosomi salivari, è il fatto che sembrano mancare in essi le zone eterocromatiniche; i geni sono

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Tutti i casi di diverso successo degli incroci interspecifici animali sono di difficile interpretazione, ai fini dell’argomento che ci occupa, e

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Da varie parti si era poi riconosciuto che compaiono, ogni tanto, negli animali come nelle piante, delle variazioni subitanee, discontinue ed

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che sono totalmente ereditarie. Esse possono costituire il punto di partenza di razze o specie elementari, e su di esse opera poi la selezione

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Si vede dunque, da questa rassegna molto incompleta, che le mutazioni conosciute interessano i più diversi caratteri esterni. Si deve però sempre

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Qui riassumeremo solo quelle teorie che hanno costituito il punto di partenza per lo sviluppo della genetica moderna, o che, comunque, hanno

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Si può dunque concludere che il processo di mutazione è probabilmente un fenomeno normale, che si verifica, con una determinata frequenza, in tutte

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Risalire al rapporto primario, che, da un punto di vista genetico è il più importante, computando i nati morti e gli aborti non è facile, tuttavia

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Le teorie della determinazione del sesso possono classificarsi in tre grandi categorie: teorie progamiche, che ammettono che il sesso sia già

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del fenomeno. Si poteva ammettere ad esempio, che il cromosoma Y contenesse il fattore del sesso maschile, ma si vide subito che ciò non poteva

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Fra le molte osservazioni citologiche che dimostrano che la distribuzione degli eterocromosomi è concordante con il sesso, citeremo ancora le

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soprattutto per opera della scuola del Morgan, ma anche di molti altri studiosi indipendenti è veramente ingente; e, nonostante che molti casi

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Tosto che ci si domanda, però, la causa delle differenze e delle somiglianze, non appena cioè il problema, da puramente descrittivo e formale diviene

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Secondo questa concezione gli elementi germinali, le uova, ad es., non devono considerarsi come qualche cosa che viene fabbricato ad un dato momento

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sia quello che decide del sesso del nascituro, prima che intervenga il giuoco cromosomico.

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riproducendosi, di trasmettere ai discendenti i propri caratteri, che non quelli che ne sono privi.

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Certo è, anche, che le gonadi immature, e anche le stesse cellule germinali embrionali devono elaborare sostanze che hanno azioni particolari sui

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i testicoli (che sono di colore bruno) o gli ovari della razza AA in bruchi della razza aa (che hanno i testicoli incolori), le farfalle che da

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Quando avvengono trasposizioni, duplicazioni, o altre aberrazioni cromosomiche, si verifica il caso che un gene venga a trovarsi in una posizione

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Ciononostante è certo che, nella massima parte dei casi, si ha l’impressione che i sistematici abbiano esattamente riconosciuto e definito delle

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Quindi è certo che le combinazioni forniscono una gamma di variabilità tutt’altro che trascurabile ai fini dell’evoluzione.

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Se ora, accanto a ciascuna classe, scriviamo il numero degli individui che presentano quei valori, numero che si suol chiamare «frequenza», potremo

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Ora, come ognun vede, tale affermazione si basa sul presupposto che le variazioni individuali siano trasmissibili ai discendenti Contrariamente a

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le modificazioni o somazioni, che sono indotte dai fattori esterni, e che non sono trasmissibili ereditariamente.

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Da un lato abbiamo i risultati delle ricerche che sono state esposte nel precedente capitolo, e che sono impeccabili da un punto di vista

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Ma vi sono anche altre cause che possono infirmare i risultati, e simulare l’eredità dei caratteri acquisiti. Una modificazione acquisita in seguito

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Si può quindi definire la modificazione durevole come quella variazione indotta, non genotipica, che vien trasmessa per un certo numero di

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Si è molto discusso sul valore di questi fenomeni e sulla loro interpretazione, che non è del tutto chiara. Certo si è che si tratta, anche qui, di

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Riconosciuto dunque che le modificazioni somatiche non sono ereditarie, abbiamo così distinto una delle categorie di variazioni che sono comprese

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È facile vedere che gli ibridi formano in questo caso otto categorie di gameti, e che le combinazioni devono pertanto essere 64. I fenotipi che ne

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